La strada che non andava da nessuna parte
Adattamento cinematografico del racconto breve omonimo di Gianni Rodari
Di Salvatore Scandurra

Esterno - piazza di paese - giorno

Martino gioca a biglie con gli amici. Accanto al gruppo dei bambini, alcuni signori giocano a carte.
Si vede un contadino arrivare dalla campagna, salutare gli anziani. Una biglia va a cadere nel buco di un tombino. Il postino in bicicletta fa la sua consegna al bar della piazza. Nel ripartire, Martino lo rincorre.
 
  POSTINO
- Martino, non ti conviene seguirmi! Arrivo fino in città, poi ti voglio a tornare indietro!

MARTINO, gridando
- Dove arriva questa strada?
- Questa strada... dove sbuca?
Martino si ferma davanti all'imbocco di una strada che gira oltre la collina. Sulla terrazza della casa di fronte vede una bambina, che lo aveva già notato.

La bambina scompare. Martino torna verso la piazza, dal nonno.
 
 

MARTINO
- Dove porta la strada che c'é oltre quella casa?

NONNO
- In nessun posto.

MARTINO
- Ma da qualche parte deve portare! Sennò perché l'hanno fatta?

NONNO
- Non l'ha fatta nessuno, é lì da sempre.

MARTINO
- E a nessuno é venuta voglia di vedere dove arriva? Finché uno non ci va, non può sapere cosa ci trova.

NONNO
- Ma allora sei proprio una testa dura! Martino Testadura, ti dovevano chiamare...

CROSSFADE tra il dettaglio del mazzo di chiavi legato alla cintura del nonno e le chiavi con cui Martino, ragazzo, chiude il portone di casa.  

 

 

Esterno - paese - alba

Martino é fermo all'imbocco della strada sconosciuta. Guarda verso la finestra della casa di fronte, non c'é nessuno, s'incammina velocemente su per la strada.

 

 

 

Interno - camera della ragazza - alba

La ragazza sta dormendo. Si vedono I suoi oggetti, una fotografia di lei su un'altalena, e Martino dietro di lei.

 

 

 

Esterno - collina - giorno

Martino cammina a passo spedito. Si ferma a raccogliere delle more, vede il paese in lontananza, riparte.
Attraversa campi coltivati, un torrente, pozzanghere. La strada s'inerpica nel bosco, la vegetazione si fa sempre più fitta, avanzare diventa sempre più difficile.
Martino scivola giù per un passo scosceso, non si fa male, ma si é rassegnato a tornare indietro.
Si ferma di colpo perché sente un cane abbaiare. Martino va verso il cane, che dall'alto di una collinetta sta continuando ad abbaiare.

 
  MARTINO
- Hei, portami dal tuo padrone!
Il cane lo sta portando da qualche parte, Martino lo segue.
Tra gli alberi si scorge un cancello, una villa. Il cane, che non ha mai smesso di abbaiare, si calma appena vede apparire la sua padrona da un balcone della villa. Martino saluta, aspetta al cancello che lei scenda.
 
 

BELLA SIGNORA
- Allora tu non ci hai creduto.

MARTINO
- A cosa?

BELLA SIGNORA
- Alla storia della strada che non andava in nessun posto.

MARTINO
- No, secondo me ci sono più posti che strade.

SIGNORA
- Ora che sei arrivato vorrai stare qui per un poò, no?
Ci sono tante cose che possiamo fare insieme.

MARTINO
- Si, sono in un'età adatta all'esplorazione.

BELLA SIGNORA
- Vieni allora, ti mostro il mio castello.

 

 

Interno - villa - giorno

La signora mostra la villa a Martino. Ci sono grandi macchinari a vapore per imbottigliare il vino, l'arredamento sembra tutto ricavato da gusci di tartaruga, e oltre alla bella signora ci sono solo scimmiette in divisa.

 
  BELLA SIGNORA
- Sono loro che mi danno una mano qui.

MARTINO
- (guardando una scimmietta lavarsi i denti) Certo con loro non ci si deve annoiare mai.

 

 

Esterno - villa - giorno

Martino decide di restare per alcuni giorni. Si dà da fare per la signora spostando i cavalletti e i pennelli dallo studio al terrazzo, rimette in sesto un'uccelliera danneggiata, vara una barchetta con cui i due fanno un giro sul laghetto. La signora ricambia con grandi dolci che prepara in una cucina con utensili giganti.

 
  BELLA SIGNORA
- Sotto quell'albero c'é l'altalena! Siediti sopra che voglio dipingere un tuo ritratto.

MARTINO
- (guarda l'altalena) Devo tornare a casa.

BELLA SIGNORA
- Ma come? Non abbiamo ancora fatto visita agli alberi millenari, né raccolto le lumache dall'orto aspettando la luna piena...

MARTINO
- Qui é tutto bellissimo, ma non posso restare, davvero. E le notti di luna piena vorrei essere in un altro posto...

BELLA SIGNORA
- Non aspetti neanche che la crostata alla cannella sia pronta? Va bene, aspetta, ti faccio vedere una cosa importante.

 

 

Interno - villa - giorno

La signora porta Martino nella mansarda. Sembra una tesoreria: ci sono gioielli, grandi quadri alle pareti, vasi con volti scolpiti. Sul muro in fondo un grande baule chiuso.

 
  BELLA SIGNORA
- Queste sono le ricchezze della mia famiglia. (avvicinandosi al baule) Sono contenta della tua visita, porta con te quel che vuoi.
Martino é colpito da una collanina su un busto di ragazza.  
 

MARTINO
- Prendo questa.

BELLA SIGNORA
- Non vuoi vedere cosa c'é nel baule?

MARTINO
- No. Sono sicuro che sia una cosa molto importante. Io devo tornare al mio paese, ora.

 

 

Esterno - villa - giorno

Martino é al cancello. Il cane é con lui.

 
  MARTINO
- No, tu non devi seguirmi!

BELLA SIGNORA
- Non preoccuparti, conosce bene la strada. Anzi, per un pezzo sarà lui a guidarti.

MARTINO
- Grazie di tutto, bella signora.

BELLA SIGNORA
- Tu non lo sai ma io ti stavo aspettando. Ciao, Martino.

 

 

Esterno - collina - giorno

Martino riattraversa il bosco. Il cane si ferma ai piedi di un albero in cima ad una collina.

 
  MARTINO
- Laggiù! Il paese... ciao canide!

 

 

Esterno - paese - giorno

Martino si avvicina alla fine della strada. Dalla terrazza della casa di fronte la ragazza lo vede, corre giù.

 
  RAGAZZA
- Ho pensato che eri morto! Dove sei stato? Dove va questa strada?

MARTINO
- Questa strada di certo non mi ha deluso. Ma che ci faccio io in un posto bellissimo se non ci sei tu?
Martino le mette la collanina. Bacio.  
  SIGNORA AL BALCONE
- E' tornato Martino! Venite, é tornato tutto intero!
Arrivano di corsa altri paesani.  
 

PRIMO RAGAZZO
- Alla fine ci sei andato! Ma questa strada non andava in nessun posto?

SECONDO RAGAZZO
- Che ci hai trovato?

MARTINO
- Oltre i campi e le siepi, oltre il torrente, comincia il bosco. Dopo le spine e le radici, molto dopo, c'é il cancello di una villa bellissima. La padrona é una specie di fata, e casa sua é un tesoro.

PRIMO RAGAZZO
- Partiamo anche noi!

 

 

Esterno - piazza - giorno

Si vede Martino circondato da bambini che racconta la sua storia sbracciando molto. Inserti della villa, delle scimmie, della signora in cucina. Altri signori s'incamminano per la strada sconosciuta. Martino seduto tra gli anziani a raccontare. Si vede l'uccelliera piena di colombe, Martino che rigira la barca dopo essere caduto nel laghetto.
Una squadra di persone attraversa il torrente.

 

 

(MUSICA)

 

 

Esterno - collina - imbrunire

Martino e la ragazza sono insieme, lei sull'altalena. Ogni spinta che le dà, Martino dice il nome di un luogo dove andare. Lei risponde quando arriva al punto più alto.

 
 

MARTINO
- Birmania!

RAGAZZA
- Nuova Zelanda!

MARTINO
- Capo Nord!

RAGAZZA
- Messico!

MARTINO
- Canada inesplorata!

RAGAZZA
- Più in alto! Più in alto!

 

 

Esterno - piazza - imbrunire

I paesani rientrano in paese, delusi. Passano davanti al bar della piazza.

 


NONNO
- E allora, dove porta la strada che non va in nessun posto?

PAESANO
- Zitto, che la strada finisce in un mare di spine.

NONNO
- Eh, certi tesori esistono solo per chi batte per primo una strada nuova, e il primo é stato Martino...